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Santi di Montemonaco

San Benedetto abate

Benedetto nacque a Norcia intorno al 480, appena dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Come tutti i figli di nobili, adolescente si recò a Roma, per compiervi gli studi. A una città in balìa dei barbari si era aggiunta anche una profonda crisi morale, di cui il giovinetto avvertì subito il pericolo. Allora si ritirò nella solitudine della valle dell’Aniene, in una grotta nei pressi di Subiaco. Il giovane eremita non rimase però a lungo nascosto: ben presto la sua fama di santità gli attrasse numerosi discepoli. Fu richiesto come abate da una comunità di monaci che si trovava nelle vicinanze, a Vicovaro. Ma fu un’esperienza negativa ed egli fu costretto a tornare nella sua grotta di Subiaco, attorno alla quale organizzò una colonia monastica. L’invidia di un prete del luogo lo indusse ad abbandonare anche Subiaco, e insieme ai discepoli più fedeli si recò a Cassino, sul cui monte fondò, intorno al 529, la celebre abbazia di Montecassino. Qui donò ai suoi monaci la Regola, e vi morì, secondo la tradizione, il 21 Marzo dell’anno 547, quaranta giorni dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica con la quale ebbe comune sepoltura. I Dialoghi riferiscono che spirò in piedi, con le braccia sollevate in preghiera verso il cielo.

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San Giorgio

San Giorgio, originario della Cappadocia, diventa un ufficiale dell’esercito romano. Convertito dalla madre al cristianesimo, rinuncia al suo rango e, imprigionato a causa della fede, affronta con fermezza il martirio. La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. San Giorgio, cavaliere, martire di Cristo tra il III e il IV secolo è venerato in diverse parti del mondo.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/26860

San Sebastiano

San Sebastiano nasce a Narbona, in Francia, nel 256. A Milano viene educato e istruito ai principi della fede cristiana. Si sposta poi a Roma dove entra nella cerchia militare in scorta agli imperatori. Diviene alto ufficiale dell’esercito imperiale poi comandante della prestigiosa prima corte pretoria. Qui, forte dei suoi principi di fede, in contrasto, però, con quelli “professionali”, assiste i carcerati cristiani, si occupa della sepoltura dei martiri, diffonde il cristianesimo fra funzionari e militari di corte. Ben presto l’imperatore Diocleziano viene a conoscenza del suo operato di diffusione degli insegnamenti cristiani e, visto il suo profondo odio per i fedeli di Cristo, lo condanna a morte. San Sebastiano muore a Roma, a seguito di due condanne di morte, il 20 gennaio del 288.

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