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Eucaristia

Questo messaggio si compone di due parti: la catechesi “Salire alla montagna” e le “Perle liturgiche”, cioè linee guida pratiche. Ti invitiamo a leggere e incontrare Gesù nell’Eucaristia.

I Parte: Salire alla montagna

Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

1 Cor 11, 23-26

Abbiamo l’opportunità di comprendere in maniera rinnovata l’Eucaristia perché dall’Avvento 2020 è in uso il Nuovo Messale, che è il testo che ci guida durante la Liturgia. E’ il frutto di anni di studi per cercare di offrire dei testi più vicini ai testi originali e alle esigenze del mondo di oggi.

Sali in cima

Siamo in una zona di montagna. E voi sapete bene cosa significa raggiungere una cima di una montagna. Per raggiungerla, è necessario essere ben preparati, impegnarsi e stancarsi. Tuttavia, quando raggiungiamo una vetta, godiamo di splendidi panorami e di posti incredibili.

Possiamo anche trovare una fonte in montagna. Dalla sorgente sgorga acqua pulita e fresca. L’acqua è essenziale per la nostra vita.

Nel documento del Concilio Vaticano II Sacrosanctum Concilium n. 10, si legge: „La liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia”.

Per noi, la liturgia (principalmente la Santa Messa) significa raggiungere una cima della montagna e trovare una fonte. È quindi necessario fare uno sforzo per conoscere la liturgia (soprattutto la Santa Messa) e per trovare la fonte.

Scopri il dono

La liturgia è espressa nell’Eucaristia, che è estremamente importante per la nostra vita spirituale. Giovanni Paolo II nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia, n. 11 afferma: „La Chiesa ha ricevuto l’Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza”.

Siamo invitati a scoprire questo dono e incontrare Gesù.

Celebra la fede e la tua vita usando una mela

Durante l’Eucaristia celebriamo due tipi di misteri. Primo, i misteri della fede: per esempio il Natale, la morte e risurrezione di Gesù. Secondo, i misteri della nostra vita (compleanni, battesimi, matrimoni, la morte) – allora celebriamo le gioie e i dolori della nostra vita.

Immaginate una mela. Si può dividerla a metà. Una mela può essere divisa in altre due parti. In questo caso, abbiamo 4 parti… Parti della Messa: Riti introduttivi, Liturgia della Parola, Liturgia eucaristica e Riti conclusivi.

Nella seconda e nella terza parte della Santa Messa si utilizzano due tipi di tavole. La mensa della parola (Dio ci dona sé stesso nella sua sapienza per essere in comunione con Lui). La mensa eucaristica (Dio ci dona sé stesso nel suo corpo per essere in comunione con Lui).

Scopri la bellezza del tuo corpo

Si può generalizzare e dire che siamo fatti di anima e corpo. Non sono parti da vedere separatamente. Possiamo esprimere la nostra anima usando il nostro corpo. E viceversa: possiamo esprimere il nostro corpo usando la nostra anima. Quindi possiamo dire che l’anima può essere incarnata e il corpo spiritualizzato.

Ecco perché la liturgia usa certe posture per esprimere la nostra anima. Allora:

La postura eretta (in piedi) sta ad indicare: la dignità, la gioia, la risurrezione di Gesù, la libertà dei figli di Dio, la disponibilità ad agire.

La postura inginocchiata: adorare Dio, l’umiltà.

La postura seduta: il potere e la dignità, la disponibilità all’ascolto.

La disposizione delle mani (incrociate sul petto) indica che la nostra preghiera vuole essere vicina al nostro cuore. L’incrocio delle nostre mani mostra anche che la nostra preghiera è diretta verso il cielo.

È importante come usiamo il nostro corpo durante la liturgia.

Preparati per l’incontro

Per partecipare meglio alla Santa Messa, è importante prepararsi. Come possiamo farlo?

  • Preparando i nostri cuori confessandoci.
  • Arrivando con anticipo alla  messa, non all’ultimo momento. Una volta in Chiesa è importante predisporsi all’ascolto. Questo è fondamentale. Se abbiamo bisogno di tempo per ripulire la mente dai tanti pensieri che la abitano, cerchiamo di arrivare in chiesa un po’ prima. Altrimenti rischiamo di ascoltare male, di partecipare male, di pregare male. Cerchiamo di allontanare ciò che ci distrae. Ricordiamoci di spegnere i cellulari.
  • Sapendo per quale intenzione vogliamo pregare durante la Messa, per celebrare la nostra vita. Di solito preghiamo per i nostri morti. In realtà possiamo pregare per ogni essere umano. Allora preghiamo per i vivi e per i morti.

Per quale intenzioni potremmo pregare durante la Messa? Naturalmente possiamo pregare per i morti. Possiamo chiedere a Dio (per un malato, per qualcuno che sta avendo problemi). Possiamo ringraziare Dio: nell’anniversario della nascita, il sacramento del battesimo, nell’anniversario del matrimonio e del sacerdozio. Possiamo anche pregare per intenzioni generali (per la Chiesa e la Patria, per la pace, per famiglie, bambini e giovani).

Se anche le persone che fanno un servizio durante la liturgia si preparano prima, tutta la comunità ne beneficia .

Riti introduttivi

Quando inizia effettivamente la Santa Messa? Non inizia con il segno della croce, ma con una processione e un canto iniziale. Quindi a questo punto dobbiamo essere pronti e stare in piedi. Il canto d’ingresso non deve essere eccessivamente prolungato quando il sacerdote ha raggiunto la sedia.

Durante l’atto penitenziale, ci battiamo il petto a significare che il peccato nasce nel nostro cuore (come ci ricorda Gesù nel Vangelo), come segno di rianimazione, per scuotere il nostro cuore e farci convertire.

Poi diciamo le parole greche Kyrie eleison che significano „Signore, abbi pietà di noi”.

Durante il Gloria proclamiamo: ”e pace in terra agli uomini amati dal Signore”. Mentre recitiamo Gloria, tutti possiamo chinare il capo quando viene pronunciato il nome di Gesù per rispetto del nostro Signore.

Dopo la chiamata del sacerdote: Preghiamo, c’è silenzio perché ognuno possa riflettere espressamente l’intenzione con cui è venuto all’Eucaristia.

Liturgia della Parola

I Padri della Chiesa hanno paragonato la Parola di Dio al Corpo di Cristo per sottolinearne la sua l’importanza.

È cosa buona conoscere le letture della Messa prima di partecipare alla celebrazione. Per questo è bene leggere a casa i testi della Scrittura che verranno proclamati in Chiesa.

La domenica, c’è un momento in cui l’assemblea è chiamata a fare un inchino profondo. Si fa durante la professione di fede del Credo, alle parole: “E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”.

Liturgia eucaristica

Al termine dell’offertorio, il sacerdote dice: “Pregate fratelli perché il mio e il vostro sacrificio sia gradito a Dio padre onnipotente”, l’assemblea risponde: “Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio…”. È il momento di alzarsi, perché nella preghiera seguente, che è la preghiera sulle offerte, tutti devono già stare in piedi.

Durante la consacrazione è cosa buona inginocchiarsi. Poi ci alziamo quando il sacerdote dice: Mistero della fede.

Durante la preghiera del Padre Nostro recitiamo: ”come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male”.

Prima della Comunione eucaristica il sacerdote dice: ”Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello”.

Per chi fa la Comunione eucaristica: nel momento di ricevere la particola, le mani vanno tenute bene aperte; le mani in quel momento rappresentano l’altare del nostro cuore che vuole accogliere Gesù vivo. Quindi non si prende la comunione al volo, o con le mani chiuse o semichiuse, o con le mani inclinate. Le mani devono essere bene aperte, orizzontali, la mano dominante sotto all’altra. Ovviamente fanno eccezione quelle persone che hanno problemi alle mani e non possono aprirle bene. E quando il sacerdote dice: “Il Corpo di Cristo” confermiamo la nostra fede rispondendo “Amen”.

Riti conclusivi

Durante i riti conclusivi si fanno brevi avvisi pastorali. La Messa si conclude cantando insieme il canto finale. Tutte le persone dovrebbero restare dov’erano, almeno fino a quando il sacerdote non va verso la sagrestia.

Inizia a servire

Durante l’Eucaristia, possiamo partecipare ancora più attivamente intraprendendo vari ministeri. Per saperne di più, clicca qui.

Domande

  1. Come arrivo al culmine della liturgia?
  2. Come celebro la mia fede e la mia vita?
  3. Come uso il mio corpo per incontrare Dio?
  4. Con quali intenzioni vengo all’Eucaristia?
  5. Come vivo la Parola di Dio?
  6. Come ricevo il Corpo di Cristo?
  7. Svolgo qualche ministero durante la Santa Messa?

II Parte: Perle liturgiche

Prima di iniziare

Sii curioso della liturgia e incuriosisci gli altri.

La liturgia è come un dono che deve essere scartato.

La liturgia non è tua, ma nostra – della Chiesa.

Scopri che la liturgia non riguarda la tecnica ma la spiritualità.

Comprendi le diverse posizioni del corpo durante la Messa.

Scopri 3 modi diversi di partecipare alla liturgia che sono: silenzio, ascolto e apertura della bocca.

Se servi nella liturgia, usa la tecnica della “scorciatoia”: la via più breve per completarla.

Preparati

Prepararti per la Messa:

  • Confessati
  • Specifica l’intenzione per cui si desidera pregare
  • Usa abiti decenti
  • Leggi a casa le letture della liturgia del giorno
  • Vieni in chiesa prima della S. Messa. 

Entrando in chiesa saluta Gesù che è presente nel Tabernacolo.

Canta

Canta con gli altri

Il Canto d’ingresso inizia l’Eucaristia e il Canto di conclusione la termina.

Adotta la posizione eretta per il canto d’ingresso ed il canto di chiusura.

Se canti, continua a farlo finché il sacerdote svolge l’attività liturgica (es. durante la processione d’ingresso, nell’Offertorio).

All’inizio

Quando si recita il breviario, presta attenzione alle stelline (*), è un invito a fare un momento di silenzio.

Quando dici il Gloria e pronunci il nome di Gesù, puoi chinare il capo.

Dopo le parole del sacerdote: “Preghiamo”, spiega in silenzio le tue intenzioni.

Ascolta la Parola

Durante la Liturgia della Parola, usa meno il foglietto e ascolta di più la Parola di Dio.

Durante il Vangelo, stai in piedi (dal canto dell’Alleluia).

Durante il Vangelo, puoi rivolgerti all’ambone.

Se stai leggendo sull’ambone, siediti vicino al pulpito.

Se stai leggendo sull’ambone, salici sopra dopo che il sacerdote ha detto la preghiera.

Se stai leggendo sull’ambone, usa un lezionario, non un foglietto.

Se stai leggendo sull’ambone, conosci in anticipo il testo e anche la sua collocazione nel lezionario.

Se stai leggendo un salmo o una preghiera dei fedeli, ripeti il versetto con l’assemblea.

Tu stesso puoi creare la preghiera dei fedeli secondo lo schema delle intenzioni:

  • Per la Chiesa;
  • Per i governanti;
  • Per le esigenze di persone diverse;
  • Per la comunità.

Quando reciti il ​​Credo, puoi chinare profondamente la testa alle parole: Per lo Spirito Santo…

Ricevi il Corpo del Signore

Puoi inginocchiarti durante la consacrazione.

Alzati dopo le parole (dopo l’offerta; dopo la consacrazione).

Dopo aver pregato “Padre nostro”, non pronunciare la parola “Amen” perché il sacerdote continua la preghiera.

Durante la Santa Comunione, posiziona le mani correttamente, facendone un altare per il Signore: sinistra sopra destra e adeguatamente tese.

Alla fine

Ricorda che l’Eucaristia si conclude con un canto di chiusura

Intraprende vari tipi di servizio nella liturgia (per saperne di più, clicca qui):

  • Commentatore;
  • Accogliere le persone all’ingresso;
  • I servizi di adulti e bambini all’altare.

don Łukasz Tlałka