La festa della Divina Misericordia
“Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la festa della Misericordia” (Diario, 299) – disse Gesù a suor Faustina. Egli esprimeva questo desiderio ben 14 volte, specificando non solo la sua collocazione nel calendario liturgico, ma anche lo scopo dell’istituzione della festa, la preparazione e la solennità della celebrazione.
“Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa passione – disse Gesù, dando il motivo dell’istituzione della festa – concedo loro l’ultima occasione di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre” (Diario, 965).
L’Ora della Misericordia
“Alle tre del pomeriggio – disse Gesù a suor Faustina nell’ottobre del 1937 a Cracovia – implora la Mia Misericordia, specialemente per i peccatori, e sia pure per un breve momento immergiti nella Mia passione, particolarmente nel Mio abbandono nel momento della morte. E’ un’ora di grande Misericordia per il mondo intero” (Diario, 1320). E’ la storia della nascita di questa forma di culto alla Divina Misericordia. Alcuni mesi dopo il Signore Gesù ripete la richiesta definendo lo scopo della sua istituzione, le promesse legate alla preghiera fatta in quest’ora e il modo di celebrarla.
L’ora della Misericordia è una forma di culto, nella quale facciamo memoriale del momento dell’agonia di Gesù sulla croce, quando “fu concessa la grazia al mondo intero – la Misericordia vinse la giustizia” (Diario, 1572). Non si tratta di un arco di tempo di 60 minuti di preghiera, bensì di una preghiera nel momento in cui l’orologio batte le tre (Diario, 1572), cioè nel momento in cui Gesù spirava sul Calvario. Questa forma di culto alla Divina Misericordia può essere praticata non solo il Venerdì Santo oppure ogni venerdì dell’anno, ma ogni giorno. E’ il tempo privileggiato nella devozione alla Divina Misericordia.
Force, ore 15.00
Comunanza, ore 15.00
Montemonaco, ore 15.00.
L’immagine della Divina Misericordia
La sua origine è legata alla rivelazione che suor Faustina ebbe nella cella del convento di Płock il 22 febbraio 1931. “La sera, stando nella mia cella – scrisse nel Diario – vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due raggi, l’uno rosso e l’altro pallido. (…) Dopo un istante Gesù mi disse: «Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te»” (Diario, 47).
Gesù confido in te!!!!